Cosa significa davvero la scritta “oro 750”?

La scritta oro 750 identifica una delle leghe più diffuse e pregiate nel settore della gioielleria, un’indicazione precisa sulla composizione chimica e sulla qualità del metallo utilizzato per realizzare gioielli, orologi e molteplici altri oggetti preziosi. Molto spesso si legge questa dicitura impressa in modo discreto all’interno di un anello, sul retro di un ciondolo, sul bracciale di un orologio o alla chiusura di una collana, ma non sempre se ne conosce fino in fondo il significato autentico.

Il significato tecnico della marcatura 750

La sigla 750 indica in modo inequivocabile che la lega contiene il 75% di oro puro e viene espressa in millesimi: in altre parole, su 1.000 parti della lega, 750 sono costituite da oro puro e le restanti 250 da altri metalli come rame, argento o piccole quantità di palladio e nichel. In ambito internazionale e secondo la normativa italiana, questa composizione corrisponde a 18 carati (18K). I carati esprimono la proporzione di oro rispetto al totale in 24 parti: l’oro puro è 24 carati (cioè 24/24 sono oro), mentre la versione 18 carati equivale proprio a quel 75% (18/24).

Utilizzare l’oro puro per creare gioielli sarebbe poco pratico, in quanto il metallo è morbido e facilmente deformabile: per questo, si aggiungono specifici altri metalli che servono a conferire resistenza, durezza e durabilità. Il rame, ad esempio, dona durezza e una leggera sfumatura calda, mentre l’argento contribuisce a rendere la lega più luminosa e brillante. Ogni produttore può modificare lievemente la percentuale di questi metalli “di rinforzo” per ottenere sfumature e caratteristiche estetiche diverse, come avviene ad esempio nell’oro bianco.

Riconoscere e valutare l’oro 750

Un oggetto con la scritta “750”, spesso accompagnata dalla dicitura “18K” oppure dal simbolo di punzonatura ufficiale, è considerato sinonimo di qualità e di garanzia. Questo contrassegno deve essere obbligatoriamente presente su ogni gioiello in oro venduto in Italia e rappresenta una tutela sia per il consumatore che per il venditore, in quanto attesta con certezza la percentuale effettiva di oro puro presente nella lega.

Le implicazioni pratiche di questa marcatura sono molteplici:

  • Assicura la conformità alle normative europee e nazionali sui metalli preziosi.
  • Permette di distinguere facilmente la qualità del gioiello rispetto ad altre tipologie, come l’oro 375 (9K) o l’oro 585 (14K).
  • Aumenta la valutazione economica del pezzo, sia in fase di vendita che di eventuale rivendita o permuta.

Chiunque ritenga che un gioiello marcato “750” risulti solo rivestito d’oro e non realizzato realmente con una lega contenente il 75% di oro puro dovrebbe prestare attenzione: la presenza di questa sigla senza la reale corrispondenza materiale è considerata una frode e un illecito commerciale. L’oro 750, proprio per il suo equilibrio tra purezza e resistenza, è la tipologia di oro più utilizzata in Italia per oreficeria di pregio, rappresentando quasi lo standard per anelli nuziali, orologi di lusso, bracciali e oggetti di importante valore simbolico o estetico.

Le differenze tra oro 750 e altre leghe d’oro

Per comprendere ancora meglio la valenza del 750, è utile conoscere le altre principali varianti presenti sul mercato:

  • Oro puro (24 carati/999 millesimi): composto per il 99,9% da oro, è estremamente malleabile e viene impiegato soprattutto nella realizzazione di lingotti e talvolta di monete, risultando poco adatto alla vita quotidiana perché si deforma facilmente.
  • Oro 750 (18 carati/750 millesimi): rappresenta l’eccellenza per la gioielleria di alto livello, grazie al perfetto compromesso tra pregio e funzionalità.
    Ace esempio, nella produzione di fedi matrimoniali, viene scelta questa caratura proprio per la sua capacità di rimanere lucente e integra nel tempo.
  • Oro 585 (14 carati/585 millesimi): molto utilizzato negli Stati Uniti e in altre nazioni, contiene il 58,5% di oro puro e una percentuale maggiore di metalli leganti. Risulta ancora abbastanza resistente, ma meno pregiato rispetto alla versione 18K.
  • Oro 375 (9 carati/375 millesimi): con solo il 37,5% di oro puro, è ancora più economico e resistente, ma viene percepito come meno lussuoso e meno valorizzato sul mercato italiano.

Dunque, la dicitura “750” non è da confondere con altre marcature come “375” o “585”: queste ultime indicano quantità progressivamente inferiori di metallo prezioso. Allo stesso modo, la sigla “750” non si riferisce mai all’argento, che invece viene solitamente marchiato con la scritta “925”: questa identifica il cosiddetto argento sterling, puro al 92,5%.

Origine, valore e applicazioni dell’oro 750 in gioielleria

L’uso dell’oro 18 carati, corrispondente al 750, ha una lunga tradizione nella cultura orafa italiana e internazionale. È considerato materiale di riferimento per le realizzazioni di oggettistica e di alta gioielleria, grazie alla sua incomparabile brillantezza ed eleganza, unite a una resistenza superiore rispetto all’oro puro.

Nella pratica, il valore di un oggetto con questa lega viene calcolato in base al peso e al prezzo corrente dell’oro puro sul mercato mondiale. Il costo risulterà inferiore rispetto a 24K, ma superiore in modo significativo alle versioni a minore caratura, grazie al maggiore contenuto di metallo prezioso e alla sua maggiore appetibilità economica e estetica.

Vengono realizzati in oro 750 numerosi gioielli classici e moderni:

  • Fedi e anelli di fidanzamento
  • Bracciali rigidi o a catena
  • Orecchini dalle forme più svariate
  • Collane e rosari
  • Pezzi di orologeria di prestigio

L’applicazione di questa lega non si ferma all’estetica: la robustezza permette di realizzare dettagli complessi, incisioni personalizzate e creazioni artistiche che resistano bene all’usura del tempo.

Infine, la presenza del marchio “oro 750” rappresenta una importante tutela per chi acquista. Questa dicitura garantisce che il gioiello non sia semplicemente dorato o placcato, ma realizzato effettivamente con una percentuale certificata di oro puro, un elemento fondamentale per proteggersi da imitazioni e frodi commerciali. Verificare la presenza di questa sigla e fare riferimento a rivenditori affidabili è il migliore punto di partenza per investire in un oggetto il cui valore possa durare (e forse crescere) nel tempo.

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