Hai ricevuto un IBAN? Ecco il controllo rapido da fare subito per evitare truffe

Ricevere un IBAN da utilizzare per un pagamento, specialmente tramite email o documentazione non ufficiale, espone al rischio di truffe bancarie sempre più sofisticate. Un controllo tempestivo e accurato è il primo passo fondamentale per mettere al sicuro i propri fondi ed evitare frodi dai danni potenzialmente molto elevati.

Cos’è l’IBAN e perché è importante verificarlo

L’International Bank Account Number (IBAN) è il codice internazionale che identifica in maniera univoca un conto corrente bancario in Europa e in molti altri Paesi nel mondo. Dal 2018, questo codice è indispensabile per effettuare o ricevere bonifici sia nazionali sia internazionali; è anche utilizzato per accrediti come stipendi o pensioni. La struttura e la lunghezza di un IBAN variano da paese a paese, ma garantisce sempre che poi i soldi arrivino sull’esatto conto del beneficiario indicato.

Proprio la centralità dell’IBAN nei movimenti di denaro ha fatto sì che criminali e truffatori ne abbiano fatto uno degli strumenti chiave delle cosiddette truffe dell’IBAN. Comunemente, queste truffe si fondano sull’invio al destinatario di un IBAN falso o manipolato, spesso spacciato per quello di un fornitore affidabile, il che porta erroneamente ad accreditare somme su un conto di proprietà di soggetti fraudolenti.

Controllo rapido sull’IBAN appena ricevuto

Il controllo immediato che si può (e si deve) fare ogni volta che si riceve un nuovo IBAN consiste in alcuni passaggi essenziali volti sia a verificarne la validità formale sia a ridurre il rischio di cadere in una frode:

  • Verifica la correttezza formale: esistono diversi servizi online e strumenti gratuiti che permettono di controllare se un IBAN è formalmente valido, ossia se rispetta la lunghezza e la struttura previste per il Paese di emissione. Questi strumenti decodificano l’IBAN permettendo di identificare, ad esempio per gli IBAN italiani, i codici CIN, ABI, CAB e il numero di conto separatamente. Questo tipo di controllo aiuta a evitare errori di digitazione o frodi con codici inventati .
  • Confronta l’IBAN con riferimenti precedenti: se si tratta di un fornitore o di un soggetto già conosciuto, il nuovo IBAN dovrebbe coincidere con quello utilizzato per precedenti pagamenti. Ogni difformità sospetta merita di essere approfondita .
  • Contatta il beneficiario tramite canali diversi: se l’IBAN risulta differente, o viene comunicato via email o messaggio, è fondamentale chiamare il soggetto (ovvero fornitore, dipendente, cliente ecc.) per una verifica telefonica o utilizzare un altro canale come la PEC. Non affidarti esclusivamente all’email ricevuta .
  • Controlla altre incongruenze: verifica l’intestatario, eventuali strani errori grammaticali nella comunicazione, richieste inusuali o pressanti sui tempi di pagamento. Ogni dettaglio anomalo può essere un campanello d’allarme .

Modalità e rischi delle truffe su IBAN

Tra le modalità più frequenti adottate dai truffatori ci sono:

  • L’invio di una falsa email che simula quella ufficiale di un fornitore, con la comunicazione di cambio IBAN per “motivi tecnici”, “nuovo conto aziendale” e simili pretesti.
  • La compromissione della posta elettronica di fornitori, clienti o persino studi professionali, che consente al cyber criminale di intercettare una fattura realmente emessa e sostituirne l’IBAN con quello fraudolento.
  • L’utilizzo di malware che permettono la manipolazione delle fatture o della corrispondenza direttamente sui computer aziendali, rendendo meno evidenti i segnali della frode.

L’elemento essenziale di questa frode è precisamente l’indurre la vittima ad effettuare un pagamento verso un conto diverso rispetto all’originale. In molti casi, il conto di destinazione appartiene a soggetti prestanome o è aperto all’estero, rendendo estremamente difficoltosa la recuperabilità delle somme. Una volta trasferito il denaro, spesso questo viene suddiviso su più conti o prelevato in contanti in pochissimo tempo.

Consigli pratici per evitare le truffe sull’IBAN

Per proteggersi efficacemente dalle truffe dell’IBAN è importante seguire alcune regole pratiche e immediate:

  • Verifica sempre la fonte della richiesta: in caso di richiesta di pagamento diversa dal solito, contatta chi l’ha inviata per telefono o altro canale diretto.
  • Prediligi comunicazioni scritte certificate, come la PEC, per scambiare dati sensibili come l’IBAN di pagamento.
  • Utilizza tool ufficiali per il controllo dell’IBAN. Alcuni strumenti permettono anche di visualizzare elementi come il codice banca e filiale, rendendo più facile risalire all’istituto e al luogo fisico di apertura del conto .
  • Mantieni aggiornato il software antivirus ed evita di aprire allegati sospetti o link non richiesti: infezioni malware sono spesso alla base delle manipolazioni nelle comunicazioni .
  • Imposta procedure di doppio controllo in azienda per i pagamenti: ad esempio, un secondo parere obbligatorio quando viene comunicato un cambio IBAN, soprattutto per importi elevati .

Per i privati, è buona prassi non fidarsi mai di cambi di coordinate improvvisi e, quando si tratta di acquisti online o pagamenti tra privati, preferire piattaforme che offrono sistemi di protezione o pagamento tracciato. Per le aziende, la formazione del personale addetto alla gestione dei pagamenti è essenziale per ridurre l’esposizione a questi rischi.

L’importanza della verifica formale e dei canali di conferma

Un errore, sia volontario che involontario, nella digitazione dell’IBAN può portare a mancato accredito delle somme oppure, nei casi peggiori, a irrimediabili perdite finanziarie. La verifica strutturale tramite siti e tool autorizzati consente di accertare se l’IBAN rispetta la struttura richiesta (come lunghezza e combinazione di lettere/numeri), ma non ne garantisce la titolarità: ecco perché il contatto diretto col beneficiario resta la migliore garanzia contro le frodi .

In ottica di prevenzione, molte banche offrono la possibilità di verificare i dati anagrafici collegati all’IBAN durante la fase di bonifico, almeno per i conti nazionali. Tuttavia, questa possibilità non è ancora standardizzata né garantita per tutti i Paesi. In assenza di certezze, prudenza e doppio controllo devono essere la regola.

Proteggere la propria azienda o le proprie finanze da questi raggiri richiede una combinazione di attenzione, strumenti tecnologici e buone prassi operative. Solo così si possono minimizzare i rischi e rendere più sicuro ogni trasferimento di denaro tramite IBAN nella prassi quotidiana.

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