Il nuovo bonus inclusione previsto per il 2025 non sarà accessibile a tutti, ma soltanto a chi rispetta una serie di requisiti specifici stabiliti dal Governo e confermati dalle disposizioni INPS. Nelle ultime settimane, molte famiglie italiane si sono chieste chi possa effettivamente beneficiare sia dell’assegno di inclusione sia del bonus ponte da 500 euro che accompagna la fase di transizione tra i diversi cicli di erogazione. Questa misura nasce per garantire continuità a chi, terminato il primo ciclo di 18 mesi dell’assegno, si trova a dover aspettare una pausa obbligatoria prima di poter rinnovare la domanda e riprendere a ricevere il supporto economico.
Destinatari: chi può accedere all’assegno di inclusione
Il sostegno economico dell’Assegno di Inclusione viene riconosciuto soltanto ai nuclei familiari che rispettano alcune caratteristiche di composizione e situazione personale dei membri. In particolare, per poter accedere, è necessario che nella famiglia sia presente almeno uno dei seguenti profili:
- un minore di età
- un disabile certificato
- un anziano con almeno 60 anni
- una persona inserita in un programma di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali, certificato dalla pubblica amministrazione
Oltre ai requisiti relativi ai componenti, sono imposti limiti economici piuttosto stringenti:
- L’ISEE del nucleo deve essere inferiore a 10.140 euro
- Il patrimonio immobiliare (esclusa la casa di residenza, fino a 150.000 euro di valore IMU) non può superare i 30.000 euro
- Il patrimonio mobiliare (depositi, conti, investimenti) non deve superare i 6.000 euro, con soglie più alte se la famiglia è numerosa o ha componenti disabili o ultra-sessantacinquenni
Esistono ulteriori regole che impongono la residenza continuativa in Italia per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 senza interruzioni, oltre che il possesso della cittadinanza italiana, europea o di un permesso di soggiorno UE di lungo periodo.
È sempre obbligatorio, al momento della domanda, che l’attestazione ISEE sia in corso di validità.
A tutte queste condizioni si aggiunge la necessità di sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale attraverso la piattaforma SIISL e di aderire a un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa.
Il bonus ponte: requisiti e modalità di erogazione
Non basta ricevere l’assegno di inclusione per avere diritto al nuovo bonus straordinario “ponte” da 500 euro: questa misura una tantum è pensata solo per chi soddisfa ulteriori e stringenti condizioni temporali legate al ciclo di erogazione dell’assegno. In particolare, possono riceverlo:
- I nuclei che hanno ricevuto l’assegno di inclusione dalla sua introduzione (gennaio 2024)
- Le famiglie che hanno completato il primo ciclo di 18 mesi di erogazione tra giugno e ottobre 2025
- Coloro che hanno presentato tempestivamente la domanda di rinnovo per il nuovo ciclo di 12 mesi
Durante il mese di interruzione obbligatoria tra un ciclo e l’altro (come previsto dalla normativa), l’erogazione dell’assegno viene sospesa. Il bonus ponte viene allora accreditato automaticamente insieme alla prima mensilità del nuovo ciclo di Pagamento, senza bisogno di ulteriori richieste.
Non è quindi esteso a chi non rinnova la domanda o non ha partecipato sin dall’inizio al programma.
Il sostegno è pensato per ridurre il disagio economico di chi, pur continuando a rispettare tutti i requisiti, deve fronteggiare il vuoto temporaneo causato dalla sospensione del beneficio dopo la prima fase di erogazione.
Casi di esclusione: chi non riceverà il bonus
Molti cittadini rischiano di restare esclusi dal bonus inclusione proprio per il mancato soddisfacimento di uno o più requisiti. Ecco i principali motivi di esclusione:
- ISEE superiore a 10.140 euro o patrimonio immobiliare/mobiliare sopra le soglie previste
- Nucleo familiare senza minori, anziani, portatori di handicap o senza inserimento in programmi di cura
- Cittadini residenti in Italia da meno di 5 anni (o senza continuità negli ultimi 2 anni)
- Mancata sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale o rifiuto dei percorsi di inclusione sociale e lavorativa
- Non rinnovo tempestivo della domanda dopo il primo ciclo di erogazione
- Non partecipazione alle attività richieste dai servizi territoriali o mancata presentazione della documentazione necessaria
Va inoltre chiarito che il bonus ponte da 500 euro è valido solo per chi ha terminato esattamente i primi 18 mesi di percezione tra giugno e ottobre 2025 e ha effettuato il rinnovo: chi ha iniziato a beneficiare del sussidio in mesi successivi non potrà accedere immediatamente alla misura, ma dovrà attendere la conclusione del proprio ciclo personale.
Istruzioni pratiche per la domanda ed erogazione
Per presentare la domanda di assegno di inclusione e dei relativi bonus bisogna sfruttare i canali digitali messi a disposizione dall’INPS tramite SPID, oppure rivolgersi ai Patronati e ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF).
Al momento della presentazione, bisogna disporre di ISEE aggiornato, della documentazione necessaria a dimostrare eventuale disabilità, anzianità o inserimento in programmi terapeutici, oltre agli attestati di residenza prolungata e validi permessi di soggiorno.
Tutte le richieste vengono poi valutate dall’ente previdenziale, che attribuisce l’assegno solo in presenza di puntuale rispetto di ogni requisito.
La somma spettante, compreso il bonus straordinario, viene accreditata mensilmente direttamente sul conto indicato, previo approvazione della domanda di rinnovo.
Per evitare la decadenza del diritto all’assegno o l’esclusione dal bonus ponte, è fondamentale attenersi con precisione ai termini indicati dalla normativa: presentare la domanda subito dopo i 18 mesi, partecipare ai percorsi di inclusione, e mantenere valida l’attestazione ISEE.
In caso di dubbi, è consigliabile rivolgersi alle sedi CAF o Patronati, consultando periodicamente il sito INPS per ogni aggiornamento sulle istruzioni operative.
Le regole per accedere al bonus inclusione sono quindi chiare e piuttosto rigide, nate per favorire le fasce più deboli e fragili del tessuto sociale, garantendo ai nuclei familiari più vulnerabili un sostegno continuativo. Resta fondamentale, per chi desidera ottenere il beneficio, informarsi sulle condizioni di accesso, rispettare le scadenze e mantenere la propria posizione in regola coi requisiti economici e sociali richiesti dalla legge.