Metti la candeggina nel cestello della lavatrice? Ecco cosa succede davvero allo sporco nascosto

Utilizzare la candeggina direttamente nel cestello della lavatrice è una pratica che suscita spesso interrogativi e timori riguardo l’effettiva efficacia nella rimozione dello sporco nascosto e i possibili effetti collaterali sull’elettrodomestico e sui capi trattati. Quando ci si approccia a questa procedura, è fondamentale comprendere a fondo cosa accade nel cuore della lavatrice e quali precauzioni osservare per ottenere una pulizia profonda e sicura.

Cosa avviene durante il lavaggio con candeggina nel cestello

Versare la candeggina nel cestello in un ciclo di pulizia a vuoto è una delle tecniche più utilizzate per igienizzare non solo i tessuti, ma soprattutto le componenti interne della lavatrice. Inserendo circa 100-150 ml di soluzione, ad una temperatura elevata (almeno 60°C), si favorisce la disinfezione del cestello, la rimozione di residui organici e la dissoluzione delle muffe che possono annidarsi nelle fessure e negli scarichi interni. Questo trattamento regressivo penetra laddove i lavaggi normali difficilmente arrivano, azzerando la carica batterica e contribuendo a mantenere la lavatrice efficiente nel tempo.

Quando la candeggina viene attivata dal calore dell’acqua, inizia un’azione ossidante che rompe le molecole di sporco organico – come stoffe sbiadite, accumuli di sapone, resti di sudore o muffe – eliminando sia le macchie visibili che la sporcizia nascosta a occhio nudo, che si stratifica spesso fra tamburo, guarnizione e tubazioni.

Effetti su sporco invisibile e pulizia dell’elettrodomestico

L’accumulo di biofilm, costituito da batteri, funghi e frammenti di tessuto, rappresenta una delle principali fonti di odori sgradevoli e riduzione dell’efficacia del lavaggio. L’azione della candeggina, se miscelata nell’ambiente chiuso e umido del cestello, consente di sciogliere e degradare anche queste colonie microbiche, prevenendo proliferazioni che degradano la qualità complessiva dei lavaggi successivi.

Oltre alla funzione igienizzante, l’utilizzo periodico della candeggina contribuisce a mantenere pulite le guarnizioni, spesso soggette a muffa e residui oleosi che non vengono rimossi con i normali detersivi. In questo modo, si prolunga la vita utile dell’elettrodomestico e si riducono le cause di potenziali malfunzionamenti alle valvole o alle tubazioni di scarico.

Precauzioni, rischi e corretto dosaggio

La candeggina, grazie al suo potere ossidante, è estremamente efficace, ma va adoperata con molta attenzione. Un dosaggio eccessivo (oltre 150 ml per ciclo a vuoto) non incrementa la capacità di pulizia ma, al contrario, può lasciare residui corrosivi sulle pareti del cestello e sulle guarnizioni in gomma, accelerandone l’usura e danneggiando le componenti interne della lavatrice, così come i tessuti nei successivi cicli di lavaggio.

  • Non versare mai candeggina sul bucato direttamente: si rischiano macchie indelebili, specie su capi colorati o delicati.
  • Non miscelare mai candeggina e detersivo nello stesso scomparto: prodotti chimicamente incompatibili possono annullarsi a vicenda o generare composti dannosi, come nel caso della candeggina delicata (acqua ossigenata) che in ambiente acido perde di efficacia se mescolata a detersivi basici.
  • Utilizzare programmi ad alta temperatura: l’attivazione dei principi attivi della candeggina avviene efficacemente solo sopra i 40°C, meglio ancora a 60°C o più, garantendo sia l’azione smacchiante che il risciacquo completo del prodotto chimico.

Se la lavatrice è dotata di vaschetta specifica (marcata “CL” per “candeggina liquida”), seguire le indicazioni della casa produttrice e non utilizzare la vaschetta per il detersivo. In assenza di tale opzione, introdurre la candeggina direttamente nel cestello esclusivamente per cicli a vuoto, mai insieme ai vestiti.

Altri metodi e alternative ecologiche

Sebbene la candeggina sia tra i disinfettanti più potenti, aceto bianco e bicarbonato di sodio sono alternative valide per la manutenzione ordinaria e la prevenzione di cattivi odori, soprattutto laddove si desideri una soluzione meno aggressiva e rispettosa dell’ambiente interno e della longevità dell’elettrodomestico. Unendo questi composti in cicli a vuoto ad alte temperature, si può ottenere una buona manutenzione senza correre i rischi della corrosione o della decolorazione tipici dell’ipoclorito presente nella candeggina classica.

Vantaggi e limiti della candeggina nel cestello

  • Elimina le muffe e abbatte la carica microbica, igienizzando anche le aree meno accessibili della lavatrice.
  • Rimuove biofilm nascosto e i residui organici che detergenti e semplici lavaggi non riescono a raggiungere.
  • Non è indicata su tutti i materiali: può scolorire o danneggiare fibra di lana, seta o tessuti delicati se usata in modo improprio.
  • Richiede un abbondante risciacquo e la periodica verifica dello stato di conservazione di guarnizioni, cestello e tubazioni.

In conclusione, mettere la candeggina nel cestello (solo per cicli a vuoto) è un metodo efficace per eliminare lo sporco nascosto, igienizzare la lavatrice in profondità, prevenire proliferazioni batteriche e odori sgradevoli. Bisogna però rispettare la quantità raccomandata, scegliere temperature elevate e mai usarla assieme al bucato da indossare o in combinazione diretta con altri detergenti, per salvaguardare sia l’elettrodomestico che la sicurezza dei tessuti domestici.

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