Problemi di cuore o pressione alta? Ecco lo specialista che devi assolutamente consultare

Quando si manifestano sintomi come dolori toracici, palpitazioni, stanchezza anomala, dispnea o si rilevano valori di pressione arteriosa cronicamente elevati, è fondamentale non sottovalutare la situazione: consultare tempestivamente lo specialista giusto può fare la differenza nella prevenzione e nella gestione di problematiche gravi. In questi casi, il riferimento indiscusso è il cardiologo, esperto nella diagnosi e cura delle malattie cardiovascolari e nei disturbi legati all’ipertensione.

Cardiologo: lo specialista di riferimento per cuore e pressione

Il cardiologo è il medico che si occupa della diagnosi, del trattamento e della prevenzione di tutte le patologie che interessano il cuore e il sistema vascolare, cioè arterie e vene. Si tratta di uno specialista con una formazione altamente specifica: dopo la laurea in Medicina e Chirurgia, frequenta una Scuola di Specializzazione della durata di almeno cinque anni, sviluppando competenze sia cliniche sia pratiche in ambito cardiologico.

Grazie alla sua preparazione, il cardiologo:

  • Valuta i sintomi e i dati oggettivi tramite una visita approfondita, misurazione della pressione arteriosa e ascolto del cuore.
  • Richiede ed esegue esami strumentali fondamentali come elettrocardiogramma (ECG), ecocardiogramma, Holter pressorio e cardiaco, test da sforzo.
  • Identifica precocemente segni di ipertensione arteriosa e danni d’organo correlati, pianificando eventuali ulteriori accertamenti diagnostici.
  • Formula una diagnosi precisa e imposta terapie personalizzate, farmacologiche e non, per il controllo della pressione e per ridurre i rischi a lungo termine.
  • Offre un supporto costante nel follow-up dei pazienti ipertesi o con patologie cardiovascolari croniche.

Questa figura è quindi centrale sia nella fase di prevenzione, sia nel percorso di cura e nel monitoraggio continuo di pazienti con problemi cardiaci e/o ipertensione, ponendo sempre molta attenzione anche sulla gestione dello stile di vita e dei fattori di rischio associati.

Quando rivolgersi al cardiologo: sintomi e fattori di rischio

Molte persone ignorano per tempo segnali che il corpo invia quando il cuore o la pressione arteriosa iniziano a funzionare in modo anomalo. Alcuni dei campanelli d’allarme che devono spingere a fissare rapidamente una visita sono:

  • Dolore o fastidio toracico, specie se ricorrente o associato a sforzo fisico.
  • Palpitazioni, battito irregolare o sensazione di “cuore in gola”.
  • Affanno, dispnea anche per sforzi lievi o a riposo.
  • Stanchezza e debolezza non giustificate.
  • Svenimenti o vertigini improvvise.
  • Piedi o caviglie gonfi (edemi).

Inoltre, chi presenta valori pressori elevati ripetuti nel tempo (maggiore o uguale a 140/90 mmHg per diversi giorni) o ha familiarità per malattie cardiovascolari dovrebbe programmare controlli regolari anche in assenza di sintomi. L’ipertensione, infatti, viene spesso definita “killer silenzioso” poiché può essere asintomatica per anni ma provocare danni importanti a cuore, cervello, reni e occhi se non trattata tempestivamente.

I principali fattori di rischio cardiovascolare che rendono opportuno un consulto precoce con il cardiologo includono:

  • Età superiore a 55 anni (uomini) o 65 anni (donne).
  • Fumo di sigaretta.
  • Diabete mellito.
  • Colesterolo alto.
  • Obesità o sovrappeso.
  • Sedentarietà.
  • Storia familiare di infarto, ictus o morte improvvisa.

Affidarsi al cardiologo significa affrontare in modo scientifico e personalizzato la prevenzione di infarto, scompenso, aritmie potenzialmente mortali e altre complicanze vascolari.

Cosa aspettarsi da una visita cardiologica

La visita cardiologica è un passaggio centrale per valutare lo stato di salute del cuore, della pressione e dell’apparato circolatorio. Lo specialista raccoglie per prima cosa un’anamnesi dettagliata, chiedendo informazioni su sintomi, precedenti clinici, farmaci assunti, presenza di fattori di rischio e storia familiare.

Segue la visita obiettiva, con:

  • Misurazione della pressione arteriosa.
  • Auscultazione del cuore e dei polmoni.
  • Esame dei polsi periferici e delle vene.
  • Valutazione di eventuali edemi.

Il cardiologo esegue spesso un elettrocardiogramma (ECG) per valutare il ritmo e l’attività elettrica del cuore. In base al sospetto clinico, può prescrivere altri esami strumentali come:

  • Ecocardiogramma per lo studio delle valvole e delle camere cardiache.
  • Test da sforzo per scoprire ischemie silenti o intolleranza allo sforzo.
  • Holter pressorio 24 ore, utile in caso di sospetta ipertensione “mascherata”.
  • Esami del sangue specifici per il metabolismo lipidico, la funzione renale, glicemica e marker infiammatori.

In base ai risultati, lo specialista imposterà una diagnosi e definirà un percorso terapeutico, che può spaziare dalle modifiche dello stile di vita alla prescrizione di farmaci antipertensivi, antiaggreganti, anticoagulanti o altre terapie innovative, arrivando alla chirurgia solo nei casi più complessi.

La gestione personalizzata del paziente diventa così la strategia vincente per ridurre la mortalità e migliorare la qualità della vita di chi soffre di problemi cardiaci e di pressione.

I centri di eccellenza e i rinomati cardiologi italiani

L’Italia vanta strutture d’eccellenza riconosciute a livello mondiale nella diagnosi e nel trattamento delle patologie cardiache e dell’ipertensione arteriosa. Tra i centri più noti, vi sono il Centro Cardiologico Monzino, l’Istituto Clinico Humanitas e numerose altre cliniche e ospedali dotati di strutture all’avanguardia e équipe multidisciplinari. In queste sedi operano cardiologi di fama nazionale e internazionale, figure di altissima competenza in grado di affrontare anche i casi più complessi.

Tra i nomi più apprezzati, spiccano:

  • Prof. Ciro Indolfi, esperto in cardiologia interventistica e imaging cardiaco, riconosciuto per la professionalità e la dedizione sia nella ricerca che nel rapporto umano con i pazienti.
  • Prof. Gianfranco Parati, autorevole nel campo della diagnosi e della terapia dell’ipertensione arteriosa e delle malattie croniche cardiache.
  • Prof. Francesco Maria Bovenzi, punto di riferimento per l’angiologia e la prevenzione delle malattie vascolari.

La presenza di numerosi specialisti e centri diffusi su tutto il territorio consente di ricevere un’assistenza rapida e personalizzata, aspetto determinante per la tempestività nella cura delle patologie cardiache e per la prevenzione attiva dell’ipertensione.

Non è da trascurare la possibilità di consultare cardiologi online o di programmare una visita presso studi privati e ambulatori ospedalieri, così da eliminare lunghe attese e ricevere rapidamente tutte le indicazioni utili per la propria salute.

In definitiva, qualunque sintomo cardiaco, scompenso pressorio o condizione di rischio per il cuore non deve mai essere sottovalutata. La figura del cardiologo rappresenta la scelta imprescindibile per un percorso diagnostico e terapeutico mirato, sempre più personalizzato e multidisciplinare, con l’obiettivo di proteggere la salute cardiovascolare di ogni paziente.

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